Tra le tante cose che ho fatto non avevo mai restaurato una Divinità ed è stato bellissimo poter ridonare vita alla grazia di questa statua
Quando l’ho vista me ne sono innamorata e non vedevo l’ora di rimetterne insieme i pezzi per restituirle tutta la sua divinità.
Si tratta di una danzatrice riprodotta con la stessa maestria dei Templi di Khajuraho
Chiaramente non tutti sono al corrente che Khajuraho è un villaggio dell’India settentrionale meta turistica di molti italiani dove vige l’Arte Divina
Un’arte di cui è protagonista assoluta la donna, che a Khajuraho è raffigurata ovunque e in mille modi: ci sono sculture di donne che scrivono, che danzano, che si mettono il kajal sugli occhi o l’henné sui piedi, si specchiano, cantano, ecc. La donna è protagonista di una sensualità naturale, esibita con grazia e con malizia, ma sempre è “soggetto”, mai “oggetto”. I Templi sono anche una celebrazione del Femminile. Perché – come dice il Dio Shiva in un altro testo indù – «nemmeno noi Dei esisteremmo senza la Shakti, l’energia femminile che muove e sorregge il mondo».
E così con un maestoso ed amorevole restauro ho ridonato vita alla bellezza di questa meravigliosa Dea
KKG